L'USO
DEI COAGULOMETRI PORTATILI
Sophie Testa, Adriano Alatri, F. Avanzini Centro
Emostasi e Trombosi AO Istituti Ospitalieri di Cremona
La terapia con anticoagulanti orali
rappresenta il trattamento piu’ efficace in numerose condizioni
cliniche quali la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, la
fibrillazione atriale e le protesi valvolari cardiache. Nonostante tali
farmaci siano stati introdotti piu’ di 50 anni fa, solo negli ultimi 20
anni hanno trovato un crescente utilizzo. Da stime non ufficiali, si
ritiene che i pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO), in
Italia, siano attualmente circa 600.000. Tale aumento e’ dipendente da
numerosi fattori, tra cui la standardizzazione dei metodi di
laboratorio e l’organizzazione dei Centri di Sorveglianza, che hanno,
attraverso numerosi studi clinici, dimostrato la sicurezza e
l’efficacia della TAO. Inoltre, proprio questi studi hanno permesso di
conoscere meglio le corrette indicazioni cliniche, i livelli di
anticoagulazione ottimali (range terapeutici), il rischio di
complicanze emorragiche e tromboemboliche, le interferenze
farmacologiche, e di valutare l’importanza della sorveglianza clinica
del paziente anticoagulato.
Il tempo di protrombina e’ il test ovunque adottato per monitorare
l’effetto della terapia anticoagulante orale (TAO), per la sua
sensibilita’ alla depressione di tre dei quattro fattori vitamina K
dipendenti e per la sua semplicita’ di esecuzione. Nel corso degli anni
si sono compiuti numerosi sforzi per ottimizzare i materiali e le
modalita’ di espressione dei risultati: si e’ passati dall’espressione
in secondi (sec), al rapporto (ratio), alla percentuale (%), sino ad
arrivare al sistema INR . Quest’ultimo e’ attualmente indicato per il
monitoraggio della TAO e proprio per l’importanza che il risultato
assume nell’individuazione della posologia, l’Organizzazione Mondiale
della Sanita’ OMS ( WHO 1999) ha dato una serie di raccomandazioni
affinche’ tale espressione di misura, sia la piu’ accurata, limitando
le possibili interferenze delle variabili preanalitiche ed analitiche.
Tale sistema consiste nell’espressione del risultato in un rapporto
numerico tra il tempo di protrombina del paziente / tempo normale e
trasformato in INR mediante l’equazione:INR = R ISI dove
l’ISI e’ il valore di un coefficiente, calcolato calibrando i diversi
reagenti utilizzati rispetto ad uno Standard Internazionale secondo le
raccomandazioni dell'OMS (WHO Expert Committee on Biological
Standardization 1999).
I coagulometri portatili sono il risultato
dell'avanzamento tecnologico applicato alla misurazione del tempo di
protrombina, che potenzialmente potrebbero semplificare e migliorare la
gestione della terapia anticoagulante orale in pazienti selezionati.
Tali sistemi, di cui in commercio ne esistono diverse tipologie,
permettono di eseguire il tempo di protrombina su una goccia di sangue
capillare ( in analogia al controllo della glicemia dei pazienti
diabetici). Sono piccoli strumenti, soprattutto quelli appartenenti
all’ultima generazione, leggeri, maneggevoli e facilmente
trasportabili. Per la determinazione del tempo di protrombina al
paziente e’ richiesto il prelievo di una idonea goccia di sangue,
ottenuta mediante la puntura del dito di una mano; il tempo di
protrombina e’ espresso in INR. Gli strumenti in commercio differiscono
tra loro per la diversa tecnologia realizzata per la lettura del
coagulo; la validita' di queste metodologie e' stata confermata dalla
letteratura che ha evidenziato ottimi coefficienti di correlazione tra
metodo capillare e di riferimento (r=0.96) ed una buona precisione
analitica (CV=2.9-4.9%). Tali risultati sono sovrapponibili per le
diverse tipologie strumentali. Le limitazioni piu' rilevanti,
evidenziate da alcuni studi, sono pero' rappresentate dall'ISI elevato
delle tromboplastine utilizzate, quindi da una bassa sensibilita' della
metodica, e dall' impossibilita' a determinare il valore normale (media
geometrica dei valori normali). Per l'inapplicabilita' della
metodologia di standardizzazione ai coagulometri portatili indicata
dall'OMS, e' auspicabile che si trovi un'alternativa valida, facilmente
utilizzabile e soprattutto che possa essere valutata l'accuratezza
degli stessi da laboratori di riferimento certificati.
Nella pratica clinica, lo sviluppo di strumenti portatili ha
significato il nascere del point of care testing ( letteralmente
tradotto come test eseguito nel luogo di cura) , spostando quindi la
fase analitica dai laboratori al paziente stesso, offrendo vantaggi in
termini di praticita' e comodita' per l'utente, come la larga
diffusione che essi hanno in alcuni paesi del nord Europa dimostra.
Infatti, i coagulometri portatili , realizzati inizialmente per
l’utilizzo in ambiente sanitario da parte di personale specializzato,
stanno trovando larga diffusione per l’auto-determinazione
(self-testing), ed in alcune situazioni o paesi per l’auto-gestione
(self-management), della terapia anticoagulante orale.
L'auto-determinazione del PT (esecuzione del test)
rappresenta una possibilita' per aumentare la frequenza dei controlli
quando e' necessario e potrebbe determinare indirettamente anche una
migliore responsabilizzazione del paziente attraverso una migliore
conoscenza, esperienza e e responsabilita'.
L'auto-gestione della TAO (esecuzione della TAO ed
auto-prescrizione della terapia) potrebbe offrire una semplificazione
delle operazioni connesse alla sorveglianza della TAO: il paziente
esegue il test a casa e non richiede il consiglio del medico per
l’adattamento del dosaggio con evidente risparmio di tempo per il
paziente stesso e per il medico curante. D'altra parte e' evidente che
il rischio di errori di gestione possono causare un grave aumento delle
complicanze tromboemboliche ed emorragiche.
L’autodeterminazione del tempo di protrombina e l’autogestione della
Terapia Anticoagulante Orale rappresentano, in realta’, due differenti
modelli di gestione la cui efficacia , valutata in termini di
costo/beneficio, e' in corso di valutazione in questi ultimi anni. In
letteratura emergono evidenze positive per entrambi i modelli di
gestione, ma , in particolare gli studi clinici riguardanti
l'autogestione del trattamento, sono effettuati su un numero di
pazienti estremamente selezionato ed esiguo, che non consentono ad oggi
una valutazione definitiva. Inoltre le conclusioni di tali studi
clinici sono basate su end point surrogati come la valutazione del
tempo trascorso in range terapeutico , mancando invece risultati di
interesse primario quali la valutazione delle complicanze emorragiche e
tromboemboliche (Watzke 2000; Cromheecke ME 2000).
Da un recente studio multicentrico condotto in Italia e’ risultato che,
pazienti selezionati , sono in grado in modo soddisfacente di
auto-determinare il PT. In questo lavoro la selezione dei pazienti era
stata effettuata attraverso l’esecuzione di un semplice test (Mini
Mental Test), che valutasse le capacita’ intellettive dei pazienti (
Cosmi 1999, 2000).
Educazione all'uso dei Coagulometri Portatili
La sicurezza della gestione in “self-testing” , ma soprattutto in “
self-management” sono strettamente dipendenti da una serie di tappe
critiche. Il paziente infatti deve essere in grado di gestire lo
strumento , deve comprendere il funzionamento e deve essere in grado di
utilizzarlo correttamente. La sicurezza della gestione in
“self-testing” , ma soprattutto in “ self-management” sono strettamente
dipendenti da una serie di tappe critiche. Il paziente infatti deve
essere in grado di gestire lo strumento , deve comprendere il
funzionamento e deve essere in grado di utilizzarlo correttamente.
La finalita' principale di corsi educazionali per l'uso di coagulometri
portatili e' garantire il "buon uso" dello strumento e nel caso
dei corsi per l'autoprescrizione la corretta gestione della TAO.
Bisogna ricordare pero' che il controllo della TAO e' in realta' la
semplificazione di un'attivita' piu' complessa che consiste nella
Sorveglianza del Paziente in TAO . Numerosi studi hanno dimostrato che
il paziente non adeguatamente informato sulle potenziali complicanze
della TAO ed un controllo che prescinda dalla valutazione clinica
determina un aumento delle complicanze. Pertanto l'adeguata
informazione ed istruzione del paziente , nonche' la conoscenza dei
sistemi e dei materiali, rappresentano un elemento indispensabile per
il loro corretto utilizzo. A tutela e garanzia del paziente e' inoltre
opportuno fornire manuali d'istruzione semplici, che contengano non
soltanto le informazioni tecniche relative allo strumento in uso, ma
tutte le indicazioni per effettuare in modo accurato la puntura da dito
e l'elenco di tutte le possibili interferenze. E' indispensabile
insegnare all'utente/paziente come utilizzare i controlli di qualita'
analitici e quali comportamenti adottare in caso di risultati non
accettabili.
I corsi educazionali di addestramento all'uso dei coagulometri
portatili rappresentano un passaggio importante per garantire il loro
corretto utilizzo e, conseguentemente, la maggiore sicurezza della
terapia anticoagulante orale (TAO). La diffusione di questi sistemi
dovrebbe infatti essere regolamentata sia sul piano legislativo che
organizzativo, al fine di assicurare sia il buon funzionamento del
sistema ( controllo strumentale ed analitico), che il buon uso da parte
degli utilizzatori (corsi educazionali e rivalutazioni periodiche).
Gli utenti di coagulometri portatili sono rappresentati da:
- pazienti e/o familiari
- personale sanitario
(medico , infermiere) sia ospedaliero che extraospedaliero.
Gli obiettivi principali di corsi
educazionali all'uso di coagulometri portatili sono principalmente
assicurare una informazione generale sulla TAO e dall'altra istruire ed
allenare all'uso dei coagulometri portatili per determinare il tempo di
protrombina (PT/INR). L'istruzione generale sulla terapia
anticoagulante e' basilare per favorire una piu' attenta gestione del
trattamento ( Ansell J 2000). Prima di affidare uno strumento ad un
paziente o ad un operatore sarebbe indispensabile valutare i seguenti
aspetti:
- capacita' manuale
dell'operatore
- corretta comprensione
delle modalita' di esecuzione del test
- verifica della capacita'
effettiva di ottenere un risultato corretto
Premessa necessaria all'istituzione
di corsi educazionali e' che non si ritiene sufficiente a garantire la
qualita' del risultato del test di laboratorio (PT/INR) e la sicurezza
dell'utente/paziente, il semplice acquisto di un coagulometro
portatile, prodotto secondo requisiti essenziali in conformita' con le
normative europee (CE).
Organizzazione generale dei Corsi
Il modello organizzativo proposto nasce da indicazioni ed esperienze
gia' validate in alcune realta' europee ( Ansell J 1999, Bernardo A
1996, Sawicki PT 1999), dove i corsi sono da anni organizzati sia per
l'autodeterminazione del tempo di protrombina (self-testing), che per
l'autogestione della TAO (self-management). Utilizzando anche la nostra
diretta esperienza ( Cosmi B 1999, Cosmi B 2000) abbiamo cercato di
definire un percorso che permetta di garantitre il "buon uso" di questi
strumenti.
Gli utenti/pazienti che intendono partecipare ai corsi dovrebbero
sottoscrivere una richiesta in cui viene illustrato in dettaglio il
programma. I corsi dovrebbero essere differenziati in corsi per
l'autodeterminazione del PT (self-testing) e corsi per
l'automonitoraggio della TAO ( self.- management). Ogni corso dovrebbe
istruire non piu' di 6 pazienti . Sarebbe indicato definire un
calendario annuale nazionale dei corsi ed avere disponibile materiale
didattico generale sulla terapia anticoagulante orale e specifico per
il corretto uso del coagulometro portatile.
Alla fine del corso il paziente dovrebbe avere una conoscenza generale
sulla coagulazione del sangue e sulla terapia anticoagulante ed essere
in grado di eseguire correttamente la determinazione del PT-INR. La
conoscenza inoltre delle difficoltà ad ottenere il sangue dopo
puntura del dito e' una condizione che spesso determina
l'inattendibilita' del risultato (Biasiolo A. 2000).
Selezione dei Pazienti
La selezione del paziente (o di un familiare) all'uso dei coagulometri
portatili e' fondamentale per la gestione del trattamento.
I sistemi portatili sono indicati innanzitutto per i pazienti in
terapia anticoagulante a lungo termine. Inoltre si ritiene piu' sicuro
raccomandarne l'uso dopo un periodo di almeno 3 mesi di stabilizzazione
dei livelli di anticoagulazione nel range terapeutico, in quanto tale
periodo rappresenta uno dei momenti piu' critici per eventuali
complicanze. Il medico Responsabile ( Centro di Sorveglianza-FCSA,
medico di medicina generale che a sua volta ha seguito dei corsi di
istruzione specifici per la
TAO) puo' valutare la corretta indicazione clinica e
la compliance del paziente . La scarsa compliance é causa di una
maggiore instabilità terapeutica (van der Meer FJ 1997) e
potrebbe essere peggiorata dall' uso non corretto dei coagulometri
portatili. In generale i sistemi portatili sono indicati in:
- pazienti in terapia
anticoagulante orale stabilizzata
- pazienti in terapia
anticoagulante orale stabilizzata pazienti in TAO a tempo indeterminato
o a vita
- pazienti in terapia
anticoagulante orale stabilizzata pazienti ( o familiari) affidabili
- pazienti in terapia
anticoagulante orale stabilizzata pazienti confinati a casa o residenti
in zone poco accessibili
- pazienti in terapia
anticoagulante orale stabilizzata pazienti con accessi venosi
difficoltosi
- pazienti in terapia
anticoagulante orale stabilizzata pazienti con attivita' lavorativa che
li porta ad assenze frequenti e/o prolungate
I criteri di esclusione sono invece
rappresentati dall'inaffidabilita', dalla scarsa compliance del
paziente e da precedenti complicanze tromboemboliche ed emorragiche.
Per quanto riguarda specificamente l'autoprescrizione della TAO si
ritiene che la motivazione all'apprendimento sia fondamentale per
completare con successo il periodo di apprendimento.
Si propone inoltre che le capacita' cognitive del paziente siano
attentamente rivalutate periodicamente, anche attraverso strumenti
standardizzati di uso elementare quali il Mini Mental Test, per
garantire un livello di minimo di sicurezza.
Considerazioni Conclusive
In conclusione, sulla base delle attuali conoscenze scientifiche,
emerge la necessita' di una regolamentazione all'uso dei coagulometri
portatili nel nostro paese, per garantire la sicurezza dei pazienti e
l'efficacia della terapia anticoagulante orale.
In particolare per la gestione in self-management appare necessaria la
strutturazione di un sistema di sorveglianza che sia in grado di
verificare la qualità della conduzione della TAO nel tempo e che
rilevi, in maniera sistematica, le complicanze, per una corretta
valutazione del rapporto costo/beneficio. Si deve prevedere un
collegamento tra la struttura che effettua il programma di educazione e
il paziente che, pur avendo margini maggiori di autonomia, sia tuttavia
adeguatamente controllato.
Si potrebbero definire alcuni passaggi per una corretta gestione del
paziente in self-testing ed in self-monitoring:
- L'uso del coagulometro
portatile da parte del paziente ( o di un familiare o di un operatore
sanitario) povrebbe essere concesso sulla base di un Piano Terapeutico
di durata definita ( non superiore ad un anno), stabilita da un Centro
Specialistico o da un medico competente, trascorso il quale il Piano
Terapeutico dovrebbe essere rinnovato.
- Il Piano Terapeutico deve
riportare la certificazione che il paziente ( o un familiare o un
operatore sanitario) sono stati istruiti al'uso di uno specifico
strumento e sono in grado di eseguire correttamente il test. Nel
certificato dovrebbe comparire il nome del Medico o del Centro
Specialistico responsabile della prescrizione terapeutica.
- Qual'ora il paziente
faccia richiesta di autoprescriversi il trattamento, cio' dovrebbe
avvenire dopo istruzione specifica, che comunque deve essere riportata
sul Piano Terapeutico.
- La motivazione
all'eventuale rimborsabilita' di strumenti e reattivi dovrebbe essere
riportata sul piano terapeutico (es. incapacita' a deambulare, abitanti
in zone logisticamente poco accessibili, impossibilita' a trovare un
accesso venoso etc).
- Nel Piano terapeutico
dovrebbe essere riportata l'eventuale modalita' di comunicazione del
risultato del test ad un Centro(o Medico) prescrittore e la modalita'
(fax, telefono, e-mail) di ricezione della prescrizione della terapia.
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Per gentile concessione di
http://www.fcsa.it
aprile
2005
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